lunedì 5 maggio 2008

Leggere per vivere, Scrivere per vivere


Leggo fumetti e penso fumetti per vivere. Mi alzo presto tutti i giorni e so che là -già nel bagno a pochi metri dal letto- mi aspetterà qualcosa da leggere.
Do un bacio alla mia adorabile Gnappetta (la mia compagna) e via... verso un mondo di nuove avventure quadricromiche.
L'Ipod è carico, un bel libro in mano e lo zaino pieno. Arrivo in redazione dove coordino ogni operazione produttiva della redazione Magic. Grafici, traduttori, letteristi, redattori, planetari. Tante facce -anche telematiche- che mi girano attorno durante la giornata. E leggo fumetti, un casino di fumetti. Rivedo testi, ogni tanto scrivo qualche pezzo. Approvo grafiche. Sempre più spesso mi trovo a dirigere i lavori degli altri, come un vigile urbano. Tutto il giorno a dire: "fai questo, fai quello, magari facciamo così, puoi fare colì, guarda, magari se fai così, vedrai che è meglio. Perché sì e perché no." Ed è bello quando quasi democraticamente il prodotto esce come il Dio dei fumetti vuole. Il mondo sembra migliore, il giorno dopo. Anche se dopo averlo fatto per otto anni -tanti- la magia si è un po' scolorita. E ogni tanto sono stanco- come oggi.
Ma è grazie a questo che vivo.
A fine giornata riprendo il treno che mi porta alla GnappaHouse. Casa nostra. Un altro mondo.
Fuori loro, gli altri, dentro noi, io e lei. Qualcosa rimane in mezzo, talvolta, ma facciamo del tutto per farlo rimanere fuori.
Qualche ora con Lei, un film, una serie, una chiacchiera, una coccola. Metto a nanna la Gnappa, e riaccendo il PC, un altro, non quello della reda. Il mio. Il Mio.
E comincio a scrivere. Scrivo fumetti, ovviamente. Roba per bambini, roba per adulti, roba per me. Talvolta vengo pagato, qualche volta lo faccio gratis, per il piacere di farlo.
Perché di piacere si tratta, non riuscirei a concepirlo come un lavoro... Lo affronto con la stessa metodicità -un po' seriosa, un po' caotica- di cui vado fiero, ma non riesco a vederlo come un lavoro. Il mio lavoro è un altro.
Ma è meraviglioso architettare storie da zero. Dal foglio bianco. Fare due cose con un certo impegno fa bene al cuore. Basta farle sul serio.

2 commenti:

Marco Rizzo ha detto...

verissimo, si può lavorare in qualunque campo del fumetto, ma il fascino dell'immaginare storie è totalmente a sé.

PS: hai dimenticato che nel corso della giornata spesso e volentieri sei anche costretto a cazziare il sottoscritto... :(

Carlo Del Grande ha detto...

Alessio, non sai quanto ti capisco... :-)