giovedì 26 giugno 2008

PROIETTILI VAGANTI


E metto in fila uno dietro l'altro, dialoghi e vignette, traduzioni e quarte di copertina. Tutti ordinati, seguono un preciso filo logico. Sono come proiettili sparati alla velocità che permette una tastiera qwerty. Talvolta vanno a formare frasi che ti rimangono nella testa per giorni. E ti avvelenano il cuore e la mente. Scrivo roba per ragazzi e spesso mi trovo a curare volumi scritti da anglofoni geni.

Mi piace un sacco. Potessi fare solo questo, per tutta la vita, firmerei domani... anzi ieri.

Per quanto riguarda gli anglofoni geni domani è una giornata campale...

Domani mi aspetta Black Diamond, il nuovo, ottimo, lavoro di Eddie Campbell.

Campbell lo conobbi qualche anno fa quando fu ospite di Magic a Roma. Gli feci i complimenti per i disegni di From Hell, parlammo un po' della fatica che ci mise per realizzare le sceneggiature di Moore.

From Hell è forse l'opera più appassionante di Alan Moore, una cavalcata lunga più di dieci anni tra i vicoli di Londra, tra chiese, circoli massonici, bassifondi e, occasionalmente, cadaveri di prostitute. La tengo nel posto d'onore della mia biblioteca, vicino ai Meridiani di Borges e Hemingway. Un bellissimo libro esplorante il concetto di Male più o meno assoluto.

Ma è anche un libro avvelenato e avvelenante, From Hell. Mi ricordo i primi albetti Taboo, mi ricordo la sensazione di profondo legame con un testo così denso. L'empatica partecipazione alle ricerche di Moore, un sorta di rispetto verso quel lavoro titanico. Una passione per lo scartabellare tra vecchi appunti, antichi testi e consunti microfilm che ti rimane, che il bardo Moore, come un virus, ti ha attaccato.

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